
“Il CARRO”
Il gioiello di paglia dedicato alla Madonna Addolorata.
A Mirabella Eclano, in provincia di Avellino, ogni anno il sabato che precede la terza domenica di settembre si celebra l’antico rituale del “Trasporto del Carro” in onore di Maria Santissima Addolorata.
Per Carro si intende un obelisco ligneo , alto circa 25 metri e rivestito da 7 registri realizzati in paglia intrecciata in stile barocco.
Il trasporto del Carro è effettuato da 6 coppie di buoi coadiuvate da almeno 300 persone della comunità che manovrano 32 funi. Tutti i cittadini, infatti, possono contribuire a tirare le funi, seguendo le indicazioni ricevute dagli addetti alla direzione che si collocano all’interno delle 4 nicchie del Carro, all’altezza del primo registro.
I festeggiamenti veri e propri hanno inizio l’ultima domenica di agosto con il trasporto del carrettone nel luogo dove viene montato l’Obelisco, e si concludono otto giorni dopo la tirata dell’obelisco, con la tradizionale processione della Madonnina del Carro.
L’origine del rituale del trasporto del Carro è antica, riconducibile alle cerimonie propiziatorie precristiane e di ringraziamento alla dea delle messi Cerere, per il buon raccolto. Con l’avvento del Cristianesimo molti di questi rituali furono assorbiti e dedicati ai santi patroni e nel caso di Mirabella Eclano al culto dell’Addolorata.
Nella tradizione popolare eclanese, anticamente era in uso nel mondo contadino adornare carri colmi di fasci di grano e trasportarli al centro del paese. Tra il 1700 e il 1800 questo rituale, da ex-voto individuale, divenne collettivo e grazie all’impegno delle famiglie benestanti, Crecco e Cappuccio, il Carro assunse forme sempre più artistiche.
Le fonti storiche disponibili datano al 1869 le prime testimonianze grafiche di una macchina a forma di obelisco, realizzata dall’artista Stanislao Martini, dalle forme decorative barocche tipiche degli “apparati” delle piazze napoletane.
Dal 1887 fu Prisco Alfonso Capodanno ad assumere la direzione artistica del Carro, il quale elaborò un nuovo disegno, introducendo nuove tecniche di lavorazione della paglia.
Il modello più vicino all’attuale fu realizzato nel 1922 dal maestro artigiano eclanese Luigi Faugno,il quale, a partire da quell’anno, perfezionò la lavorazione artistica della paglia intrecciata e propose la lavorazione dei pannelli che rivestono il Carro, su tutte e quattro le facciate.
Nel 1954 gli successe il figlio Giotto, che ne impreziosì la struttura con busti, stemmi, figure, ed una nuova statua della Vergine Addolorata che sormonta l’obelisco, ancora oggi donata dalla famiglia Faugno alla comunità eclanese come ex-voto.
Dal 1998 è il nipote Maestro Giotto Faugno junior a prendersi cura del rifacimento e della costruzione dell’Obelisco.
La lavorazione artistica della paglia è documentata nel territorio eclanese già a partire dal 1830 ad opera di Ludovico Lota, le cui opere furono presentate in diverse fiere campane.
Nel 1831 fu realizzato un arco di trionfo in paglia intrecciata in occasione del passaggio del Re Ferdinando II di Borbone per il territorio del comune di Mirabella Eclano.


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